La Sezione Lavoro del Tribunale di Torino, con sentenza n. 2120 del 16 settembre 2925, dopo aver rigettato un ricorso in opposizione di diversi avvisi di addebito, in quanto tardivamente proposte oltre il termine dei 40 giorni, ha condannato la parte ricorrente per lite temeraria ex art. 96, c. 3 C.p.c., per aver redatto un ricorso con citazioni normative e giurisprudenziali prive di ordine logico ed inconferenti, col solo supporto dell’intelligenza artificiale.
Questo il passaggio di interesse della sentenza:
Ai sensi dell’art. 96, comma 3, c.p.c., si ritiene altresì necessario condannare parte attrice al pagamento della somma di euro 500 in favore di ciascuna delle parti convenute. La ricorrente ha infatti agito in giudizio con malafede o, quantomeno con colpa grave, dal momento che ha proposto opposizione nei confronti di avvisi di addebito che le erano stati tutti notificati in precedenza, già oggetto di plurimi atti di esecuzione anch’essi tutti regolarmente notificati ed ha svolto – tramite un ricorso redatto “col supporto dell’intelligenza artificiale”, costituito da un coacervo di citazioni normative e giurisprudenziali astratte, prive di ordine logico e in larga parte inconferenti, senza allegazioni concretamente riferibili alla situazione oggetto del giudizio – eccezioni tutte manifestamente infondate”.