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Operazioni su valori mobiliari: il Parlamento UE approva il ciclo T+1

11 Settembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Il Parlamento UE, con risoluzione del 10 settembre 2025, ha approvato la proposta di regolamento che modifica il Regolamento (UE) n. 909/2014, per quanto riguarda l’introduzione di un ciclo di regolamento più breve nell’Unione (T+1).

La proposta è stata presentata dalla Commissione UE in data 12 febbraio 2025 e l’approvazione del Parlamento segue all’accordo con il Consiglio del 27 giugno 2025.

L’art. 5, par. 2, del Regolamento (UE) n. 909/2014 disciplina il periodo di regolamento per la maggior parte delle operazioni su valori mobiliari eseguite in sedi di negoziazione: la data prevista per tali operazioni non deve essere successiva al secondo giorno lavorativo dopo la negoziazione e tale periodo è denominato “ciclo di regolamento”.

Il requisito secondo cui il regolamento debba avere luogo al più tardi il secondo giorno lavorativo dopo la negoziazione è denominato “ciclo di regolamento T+2”.

Tuttavia, periodi di regolamento più lunghi per le operazioni su valori mobiliari aumentano i rischi per le parti dell’operazione e riducono le opportunità per acquirenti e venditori di concludere altre operazioni: perciò molte giurisdizioni di paesi terzi sono passate, sono in procinto di passare o prevedono di passare a un periodo di regolamento di un giorno lavorativo dopo la negoziazione (“T+1”).

Il passaggio a livello mondiale a periodi di regolamento più brevi sta tuttavia creando disallineamenti tra i mercati finanziari dell’Unione e quelli mondiali, che aumenteranno ulteriormente quando un maggior numero di paesi passerà al regolamento T+1, aumentando di conseguenza i costi causati da tali disallineamenti per i partecipanti al mercato dell’Unione; inoltre, alcuni mercati dei capitali hanno già ridotto il ciclo di regolamento, portandolo per alcuni tipi di operazioni a T+0 e nell’Unione i depositari centrali di titoli regolano già un numero non trascurabile di operazioni su base T+0.

Nella sua relazione del 18 novembre 2024, ESMA era giunta alla conclusione che l’accorciamento del ciclo di regolamento nell’Unione a T+1 ridurrebbe significativamente i rischi nel mercato, in particolare i rischi di controparte e volatilità, e libererebbe il capitale non più necessario per coprire le richieste di margini: il ciclo di regolamento T+1 consentirebbe inoltre ai mercati dei capitali dell’Unione di tenere il passo con l’evoluzione degli altri mercati mondiali, eliminando i costi derivanti dall’attuale disallineamento dei periodi di regolamento.

Pertanto, si è ritenuto opportuno introdurre una modifica mirata del Regolamento (UE) n. 909/2014, per ridurre l’attuale ciclo di regolamento obbligatorio a non più di un giorno lavorativo dopo la negoziazione: ciò non impedirebbe ai depositari centrali di titoli di regolare volontariamente le operazioni il giorno stesso della negoziazione, ove tecnicamente possibile.

Le operazioni di finanziamento tramite titoli consentono ai partecipanti al mercato di gestire il proprio fabbisogno di liquidità e di finanziamento in modo flessibile: alcune operazioni di finanziamento tramite titoli eseguite in sedi di negoziazione rientrerebbero nell’ambito di applicazione del requisito relativo al ciclo di regolamento T+1.

Tuttavia, in considerazione del loro carattere non standardizzato e, in particolare, dei periodi di regolamento non standardizzati che potrebbero dover essere concordati dalle parti di tali operazioni per il conseguimento dei loro obiettivi, e al fine di evitare di scoraggiarne l’esecuzione in sedi di negoziazione, per tali operazioni sono previste delel esenzioni dal ciclo di regolamento T+1.

Inoltre, per evitare qualsiasi rischio di elusione del requisito relativo al ciclo di regolamento T+1, l’esenzione dovrebbe applicarsi solo se le operazioni di finanziamento tramite titoli in questione siano documentate come operazioni singole composte da due operazioni collegate: di conseguenza, e ai fini del requisito del ciclo di regolamento T+1, le operazioni di finanziamento tramite titoli non documentate saranno soggette a tale requisito.

Dopo l’approvazione del Parlamento, il testo passa ora al Consiglio per la definitiva approvazione, quindi entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale UE.

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