Si è svolta a Roma, come di consueto, lo scorso 2 luglio, l’assemblea annuale dell’ANIA, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, alla presenza dei ministri Giorgetti (Economia e Finanze) e Urso (Imprese e Made in Italy) e con la partecipazione del presidente di IVASS, Signorini.
Trattasi della prima assemblea dell’Associazione presieduta dal presidente Giovanni Liverani (Generali), che è subentrato a Bianca Maria Farina, dal 2024 presidente emerito di ANIA (Poste Italiane).
Nel saluto di indirizzo, il presidente Liverani ha sottolineato lo stato di salute positivo del comparto assicurativo italiano che, nello scorso anno, ha raccolto premi per complessivi 150 miliardi di euro (in crescita di oltre il 16% rispetto al precedente anno, il 2023), dei quali 110 nel comparto vita e oltre 41 in quello danni. Con un solvency ratio medio pari al 260%, una presenza di 89 imprese domestiche e di 92 comunitarie e l’impiego di circa 300.000 persone, anche nell’indotto, il comparto assicurativo si dimostra attrattivo sia per i grandi investitori istituzionali che per i risparmiatori retail.
Tuttavia, rimane il dato preoccupante – a dire del presidente Liverani – della sottoassicurazione, rispetto al quale l’Associazione osserva la tendenza degli italiani ad “autoassicurarsi”, cioè a ricercare forme di risparmio e protezione a brevissimo termine.
Tutto ciò in un contesto nel quale i quattro comparti tradizionali dell’assicurazione (i.e. protezione dai rischi, previdenza e risparmio, prevenzione e assistenza), soprattutto nel corso dell’anno conclusosi, hanno visto il mercato assicurativo impegnato a mitigare i rischi e a operare come strumento di stabilizzazione delle incertezze.
Ne è testimonianza in particolare l’introduzione dell’obbligo assicurativo contro le calamità naturali, fortemente voluto dal Governo e dai Ministeri dell’Economia e delle Finanze e quello delle Imprese e del Made in Italy con la Legge di Bilancio 2024, rispetto al quale il mercato si è prontamente attivato, già registrando, nei primi mesi dell’anno in corso, una crescita delle richieste di copertura a fronte di prodotti offerti caratterizzati da costi contenuti – poche centinaia di euro l’anno per le micro e medie imprese – e un perimetro di copertura uguale per tutte le compagnie, che ha facilitato il confronto tra prodotti per gli assicurati e la concorrenza tra le imprese.
A sottolineare l’importanza degli effetti dell’intervento legislativo sul mercato assicurativo italiano, un recente comunicato stampa dell’Associazione dello scorso 7 luglio, con il quale ANIA ha informato il settore della creazione di un pool assicurativo “cat-nat”, cioè di un consorzio tra imprese di assicurazione, al quale ha già aderito il 75% delle imprese italiane, che avrà la finalità, tra l’altro, di consentire alle imprese aderenti un accesso più efficiente (e meno costoso, presumibilmente) alla riassicurazione mondiale. In base al comunicato, il consorzio, dotato di soggettività giuridica autonoma, in realtà “non riterrà né rischio né capitale, ma agirà in nome e per conto delle imprese consorziate, provvedendo alla negoziazione e cessione dei rischi a riassicuratori terzi, esterni al consorzio stesso (incluso il riassicuratore pubblico Sace)”.
Oltre alle catastrofi naturali, l’Associazione ha sottolineato, a mezzo del suo Presidente, le sfide che nei prossimi decenni il Paese dovrà affrontare nella revisione del sistema di welfare, ampliando il contributo del settore assicurativo, nella revisione dei meccanismi di previdenza integrativa e nel rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale, con un secondo e terzo pilastro assicurativo, nel presidio alle iniziative normativo-regolamentari, di semplificazione del quadro normativo, nello stimolare l’innovazione tecnologica e modernizzare i processi industriali, rafforzare e modernizzare l’Associazione, sia favorendo l’adozione di nuove tecnologie che attraverso la focalizzazione del lavoro dell’Associazione sul valore aggiunto che può essere reso alle associate.
Considerazioni, queste, che, oltre a trovare concordi i ministri presenti, sono state condivise e fatte proprie anche dal presidente IVASS Signorini, che, nella sua relazione, ha sottolineato, tra l’altro, la preoccupazione dell’Istituto di Vigilanza per il trend demografico del nostro Paese e la necessità di porre presto il settore assicurativo a servizio anche del sistema previdenziale, allo scopo di favorirne la sostenibilità.