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Giurisprudenza

Operazioni su conto corrente e affidamento incolpevole della banca

15 Febbraio 2024

Gianpaolo Panetta, Dottorando di Ricerca in Diritto e Tutela, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Cassazione Civile, Sez. I, 26 settembre 2023, n. 27349 – Pres. De Chiara, Rel. Falabella

Di cosa si parla in questo articolo

Con sentenza n. 27349 del 26 settembre 2023, la Corte di Cassazione (Pres. De Chiara, Rel. Falabella) ha rigettato la richiesta di risarcimento proposta da una s.r.l. nei confronti di una banca per inadempimento contrattuale, per incolpevole affidamento dell’istituto di credito su un soggetto privo di rappresentanza.

Nel caso di specie, l’istituto di credito avrebbe, ad avviso della società, omesso i dovuti controlli in relazione a determinate operazioni di addebito compiute da una collaboratrice della società priva del potere di rappresentanza.

Con la sentenza in esame la Cassazione ha ribadito il principio secondo cui, in tema di rappresentanza, possono essere invocati i principi dell’apparenza del diritto e dell’affidamento incolpevole allorché vi sia, da un lato, la buona fede del terzo che ha stipulato con il falso rappresentante e, dall’altro, anche un comportamento colposo del rappresentato, tale da ingenerare nel terzo la ragionevole convinzione che il potere di rappresentanza sia stato effettivamente e validamente conferito al rappresentante apparente.

Nel caso di specie, la collaboratrice aveva ripetutamente compiuto operazioni di addebito sul proprio conto corrente – almeno 124 – esibendo allo sportello della banca delle distinte di presentazione delle ricevute bancarie in scadenza, munite del timbro della società e siglate, già presenti in forma digitale nel sistema dell’home banking della società.

Questa modalità era stata usata dalla collaboratrice anche per adempiere ad “obbligazioni societarie fondate e legittime”.

Osserva la Suprema Corte come per oltre quattro anni e mezzo la società aveva tollerato che la collaboratrice compiesse operazioni di addebito attraverso l’utilizzo di ricevute bancarie senza mai preoccuparsi di monitorare l’andamento del rapporto di conto corrente e senza mai segnalare alla banca la mancata ricezione dei relativi estratti conto.

Per tali ragioni, la Corte di Cassazione ritiene che possa imputarsi alla società un comportamento colposo produttivo dell’altrui incolpevole affidamento.

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