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Attualità

La digitalizzazione come strumento e contenuto di educazione finanziaria

La ricognizione delle Autorità europee di vigilanza

3 Aprile 2023

Pasquale Munafò, Ufficio Relazioni Internazionali, CONSOB

Paola Soccorso, Ufficio Studi Economici, CONSOB

Di cosa si parla in questo articolo

Il presente contributo analizza il tema dell’educazione finanziaria sulla digitalizzazione nel contesto del recente rapporto delle autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA e ESMA – ESAs) in materia.


[*] La rilevanza strategica dell’educazione finanziaria

L’importanza dell’educazione finanziaria e l’esigenza di innalzarne il livello tra cittadini sono argomenti sostenuti nei principali fora internazionali in materia. Ne consegue che in molti Paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) l’opportunità di promuovere maggiore consapevolezza in ambito finanziario è considerata strategica per i benefici potenzialmente attesi sia nella sfera individuale – attraverso un maggior benessere personale – sia in quella collettiva – tramite un generale miglioramento delle condizioni del sistema economico nel suo complesso.

Anche in ambito europeo il tema riscuote da tempo attenzione crescente. La Comunicazione della Commissione Europea New Action Plan: A Capital Markets Union (CMU) for people and businesses, pubblicata il 24 settembre 2020, all’azione 7 prevede che la Commissione, tra le altre cose, valuti la possibilità di introdurre l’obbligo per gli Stati membri di promuovere misure a sostegno dell’educazione finanziaria. Per le stesse autorità di vigilanza l’utilizzo e il rafforzamento di tale strumento rappresentano un naturale complemento delle attività statutarie di regolamentazione, supervisione ed enforcement e, di conseguenza, diviene strategico individuarne le direttrici di fondo per poi tradurle in iniziative concrete.

Al riguardo, anche la European Securities and Markets Authority (ESMA) – in virtù del disposto dell’art. 9(1) del proprio regolamento istitutivo – ha deciso di dedicare all’educazione finanziaria specifica attenzione[1]. Analoga riflessione è stata avviata all’interno delle altre due autorità europee, la European Banking Authority (EBA) e la European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), giungendo in ultimo – come concordato dai chair delle tre European Supervisory Authorities (ESAs) – alla decisione di costituire un gruppo di lavoro dedicato all’educazione finanziaria (SGFE) operante all’interno del Consumer Protection and Financial Innovation Sub-Committee (CPFI) del Joint Committee (JC) delle ESAs.

I risultati della ricognizione realizzata dal gruppo di lavoro del Joint Committee delle European Supervisory Authorities

Nell’ottica di agevolare l’allineamento degli approcci adottati finora dalle tre Autorità, il mandato del SGFE prevedeva l’identificazione e la mappatura delle iniziative delle autorità nazionali competenti per i settori bancario, mobiliare e assicurativo/pensionistico riferite ad alcune selezionate aree tematiche, l’identificazione degli approcci seguiti nelle varie giurisdizioni e le lezioni apprese da cui tutti i Paesi coinvolti avrebbero potuto trarre beneficio. Al fine di adempiere al mandato, il gruppo ha lavorato alla creazione di un archivio (repository) e alla preparazione di un rapporto tematico che illustrasse le iniziative ivi censite.

Il SGFE ha deciso di focalizzare il repository sul tema della digitalizzazione e di dedicare un approfondimento specifico a cyber-security, truffe e frodi. Alla base di questa scelta vi è la valutazione in merito a due profili. In un ambiente digitale in rapida evoluzione e nel contesto generato dalla pandemia in cui i consumatori hanno dovuto affidarsi massivamente ai servizi on-line, la digitalizzazione ha assunto rilevanza sia come contenuto sia come mezzo.

Sotto il primo profilo le Autorità di vigilanza sono state chiamate a sensibilizzare ed educare i cittadini all’utilizzo sicuro dei servizi finanziari digitali, nella consapevolezza dei rischi legati al trading online, all’impiego del risparmio nei nuovi asset digitali (come gli NFTs o le cripto-attività), alle truffe e alle frodi realizzate in rete e alla cyber-sicurezza. In particolare, se da un lato le nuove piattaforme su cui anche gli investitori retail possono operare in autonomia hanno ampliato le possibilità di partecipare al mercato, dall’altro sollecitano una riflessione su alcune pratiche di coinvolgimento digitale (cosiddette digital engagement practices[2]) e sulle tecniche di gamification (ossia tecniche che impiegano elementi di game design in contesti diversi dall’ambiente di gioco) che traggono spunto dalle evidenze delle scienze comportamentali e delle neuroscienze per influenzare il comportamento degli investitori[3] anche a fini potenzialmente disallineati dal loro miglior interesse.

Per quanto riguarda il secondo profilo, la rete ha costituito lo strumento per raggiungere i cittadini anche nel momento in cui il distanziamento sociale impediva gli eventi in presenza e le sempre più diffuse innovazioni stanno accompagnando un processo di rinnovamento della comunicazione (e della divulgazione) istituzionale che ha spinto a passare dalle tradizionali lezioni frontali alle nuove soluzioni interattive (quali webinar, podcast, instant poll, elementi di gamification). I recenti progressi nel campo delle scienze cognitive stanno confermando, difatti, le intuizioni di alcuni filoni della letteratura pedagogica, rivelando che l’apprendimento efficace è favorito dal coinvolgimento emotivo ed esperienziale e, in ambiente digitale, dall’utilizzo di specifiche tecniche di coinvolgimento interattivo[4].

Le Istituzioni competenti, attente ai profili sia di investor protection sia di investor education, possono trarre beneficio dalla ricognizione delle ESAs e dall’esame delle informazioni raccolte in merito alle iniziative e ai percorsi delle Autorità di vigilanza che trasferiscono contenuti afferenti alla digital literacy, alla digital finance literacy (intesa come conoscenza di prodotti e servizi finanziari offerti tramite canali digitali) o a truffe e abusivismi finanziari che utilizzano la rete e i vari mezzi digitali per raggiungere i cittadini.

Il Rapporto del SGFE che illustra le iniziative censite nel repository, pubblicato a gennaio 2023, si riferisce a 127 iniziative nazionali di educazione finanziaria di cui vengono sinteticamente individuati contenuti e destinatari, obiettivi e output, formato e canali promozionali. Alla luce delle evidenze raccolte, le autorità di vigilanza hanno individuato 12 buone pratiche su come rivolgersi a destinatari specifici, migliorare la pianificazione delle iniziative e aumentarne la portata e l’efficacia.

Tra le altre, le buone prassi includono: la pubblicazione di una lista nera di providers fraudolenti; iniziative informative destinate ai soggetti più giovani e tecnologicamente preparati sui rischi finanziari connessi ai nuovi prodotti e servizi finanziari legati alle nuove tecnologie; il potenziamento della digital literacy dei segmenti della popolazione poco inclini alla tecnologia, da realizzarsi raggiungendo tali soggetti anche attraverso canali non digitali; la collaborazione con i docenti e lo sviluppo di materiale didattico che questi possano utilmente impiegare; l’utilizzo, ove opportuno, di elementi di gamification ed edutainment nelle campagne di educazione finanziaria; il tentativo di ottenere una buona indicizzazione del sito web delle iniziative istituzionali in modo che risulti tra i primi risultati di un motore di ricerca; la misurazione d’impatto delle iniziative non solo in termini di conoscenze, ma anche in termini di cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti.

L’allineamento delle attività della CONSOB alle buone prassi individuate dalle ESAs

La CONSOB è da tempo impegnata nello sviluppo di programmi di educazione finanziaria che sono in linea con molte delle best practices individuate dalle ESAs. L’offerta formativa istituzionale[5], la cui progettazione si basa su un approccio metodologico evidence based e multidisciplinare, propone format differenziati per categoria di destinatari (studenti e docenti della scuola primaria e secondaria di I grado; studenti e docenti delle scuole secondarie di II grado; docenti e studenti universitari; adulti) e livello di difficoltà.

Per quanto riguarda l’abusivismo finanziario, sul sito istituzionale è disponibile un ampio repertorio di contenuti che vanno dagli avvisi ai risparmiatori in merito ai soggetti segnalati (i cosiddetti warning) alle buone prassi di comportamento da adottare quando si è contattati da soggetti che propongono investimenti (al telefono o tramite sito internet)[6] alla proposta di format divulgativi dedicati alle truffe finanziarie.

Con particolare riferimento ai progetti dedicati al mondo della scuola, la formazione dei docenti si basa sul format, denominato Finanza: una storia da raccontare… dal baratto al bitcoin[7], articolato in due fasi: la prima prevede la formazione, a cura di esperti della CONSOB, dei docenti della scuola secondaria di II grado, la seconda il trasferimento da parte dei docenti dei contenuti formativi agli studenti. L’esperienza maturata nell’ambito del Progetto si è rivelata proficua ed è sfociata in due quaderni metodologici pubblicati sul sito istituzionale[8], di cui uno dedicato specificatamente all’analisi di impatto dell’educazione finanziaria nella scuola secondaria di II grado.

Il segmento dei giovani è stato raggiunto, oltre che con i moduli formativi basati sulle evidenze delle ricerche CONSOB in tema di digitalizzazione dei servizi di investimento e finanza sostenibile, attraverso un minor sull’educazione finanziaria e digitale che prevede un percorso sulla gestione delle finanze personali che tiene conto della crescente digitalizzazione del sistema finanziario[9].

In merito a canali e strumenti, diversi format si fondano su approcci ispirati all’edutainment e alla gamification. Tra questi: lo spettacolo teatrale ‘Occhio alle truffe!’ del ciclo ‘Finanza in palcoscenico’[10]; la conferenza-spettacolo ‘Gli investimenti ai tempi della crisi’, nell’ambito della quale si spiega cosa accade ai mercati finanziari durante una crisi, quali sono i fattori psicologici e comportamentali che possono influenzare in modo negativo le decisioni di investimento e quanto sia importante per i piccoli investitori ponderare attentamente le proprie scelte senza farsi trascinare dall’emotività[11]; il format ‘App…rendimento. L’investigame della CONSOB’, basato sul gioco ‘App…rendimento’, sviluppato in collaborazione con l’Università di Trento, che consente di simulare un percorso di investimento e di comprendere quali errori cognitivi e comportamentali possono influenzare le scelte degli investitori[12].

 

[*] Le opinioni espresse nel presente articolo sono personali degli autori e non impegnano in alcun modo la CONSOB; nel citarne i contenuti, non è pertanto corretto attribuirli alla CONSOB o ai suoi Vertici.

[1] In particolare, l’articolo 9(1) del Regolamento ESMA n. 1095/2010 (allo stesso modo nei regolamenti EBA e EIOPA) definisce il mandato dell’ESMA nel campo dell’educazione finanziaria ‘take a leading role in promoting transparency, simplicity and fairness in the market for consumer financial products or services across the internal market, including by: (…) – reviewing and coordinating financial literacy and education initiatives by the competent authorities; (…)’.

[2] Esempi di digital engagement practices sono: behavioral prompt, game-like features, lottery incentives, elementi di infografica e tutorial interattivi. A proposito delle meccaniche di gioco, si veda anche https://www.projectfun.it/basi-gamification/definizione-gamification/.

[3] Si veda, tra gli altri, Ontario Securities Commission (2022), OSC Staff Notice 11-796 Digital Engagement Practices in Retail Investing: Gamification and Other Behavioural Techniques.

[4] Si vedano, tra gli altri: Bellotti, F., R. Berta, A. De Gloria, E. Lavagnino, A. Antonaci, F.M. Dagnino e M. Ott (2013), ‘A Gamified Short Course for Promoting Entrepreneurship among ICT Engineering Students’, Proceedings of the IEEE 13th International Conference: Advanced Learning Technologies, https://ieeexplore.ieee.org/abstract/document/6601857; Marczewski, A. (2012), Gamification: A Simple Introduction, http://www.lulu.com/shop/andrzej-marczewski/gamification-a-simple-introduction/ebook/product-20671386.html.

[5] Disponibile al seguente link: http://www.consob.it/web/investor-education/offerta-formativa.

[6] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/web/area-pubblica/occhio-alle-truffe.

[7] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/web/investor-education/pilot-scuole.

[8] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/web/area-pubblica/educazione-finanziaria.

[9] Si veda il seguente link: il primo minor sull’educazione finanziaria e digitale. Il format è stato destinato nella sua prima edizione agli studenti dell’Università degli studi Roma Tre ed è potenzialmente replicabile presso altri Atenei.

[10] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/web/investor-education/finanza-in-palcoscenico.

[11] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/documents/1912911/1936077/PF_adulti.pdf/d50db3f6-e57f-53a3-1ff2-a9c6294cd34f#page=4.

[12] Si veda il seguente link: https://www.consob.it/web/investor-education/investire-non-e-un-gioco.

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