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Giurisprudenza

La contabilizzazione degli interessi usurari da parte della banca realizza un profitto del reato

29 Gennaio 2016

Ugo Malvagna

Cassazione Penale, Sez. II, 27 ottobre 2015, n. 45642 – Pres. Esposito – Rel. Alma

Di cosa si parla in questo articolo

In tema di usura penale bancaria, configura un profitto del reato – come tale confiscabile – la mera contabilizzazione in conto corrente di interessi usurari a carico del cliente. E infatti, lo stesso risulta già privato, per il fatto della contabilizzazione, della facoltà di disporre delle somme pari agli interessi usurari; mentre la banca è già in condizione di apprendere quelle somme.

Per affermare il principio ora esposto, la Suprema Corte si è richiamata a un proprio provvedimento (Cass. Sez. 6, sent. n. 45090 del 02/10/2014), secondo cui nel concetto di «interessi usurari concretamente corrisposti» debbono essere intesi anche quelli «eventualmente (corrisposti – ndr) anche mediante la consegna di titoli di credito, irrilevante essendo, invece, che questi ultimi siano stati utilizzati o riscossi, posto che tali documenti, per la loro autonomia rispetto ai diritti incorporati, possono essere comunque oggetto di misura ablatoria».

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