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Giurisprudenza

Il mero conseguimento di risparmi d’imposta non è abuso del diritto

11 Gennaio 2018

Alessandro Liotta, dottorando in diritto e impresa, LUISS Guido Carli, Roma

Cassazione Civile, Sez. V, 16 marzo 2016, n. 5155 – Pres. Bielli, Rel. Cirillo

Integra gli estremi del comportamento abusivo quell’operazione economica che ponga quale elemento predominante e assorbente della transazione lo scopo di ottenere vantaggi fiscali, con la conseguenza che il divieto di comportamenti abusivi non vale se quelle operazioni possano spiegarsi altrimenti che con il mero conseguimento di risparmi d’imposta.

Nella sentenza in esame la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito all’applicazione delle disposizioni in materia di interposizione soggettiva nel settore dell’IVA e di abuso del diritto ed elusione fiscale ai sensi dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente.

Premesso che, per stabilire se un’operazione sia abusiva è necessario non soltanto accertare l’esistenza formale delle operazioni poste in essere, ma anche la consistenza e ragione economica ad essa sottesa, tale natura abusiva può essere provata anche mediante presunzioni, fermo restando che la stessa prova deve riguardare non solo elementi di rilevanza oggettiva, ma anche dati idonei a rilevare in maniera convincente i profili negoziali di carattere soggettivo che si riflettono sugli scopi perseguiti dai contraenti.

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