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Giurisprudenza

Diritto di recesso del consumatore: nessun pagamento in caso di omessa informativa

19 Maggio 2023

Corte di Giustizia UE, Sez. VIII, 17 maggio 2023, C‑97/22 – Pres. Safjan, Rel. Piçarra

Di cosa si parla in questo articolo

Con sentenza del 17 maggio 2023 causa C‑97/22, la Corte di giustizia UE ha affermato il principio per cui il consumatore deve essere esonerato da qualsiasi obbligo di pagare le prestazioni fornite in esecuzione di un contratto negoziato fuori dei locali commerciali qualora il professionista non gli abbia trasmesso le informazioni circa il diritto di recesso, e tale consumatore abbia esercitato il suo diritto di recesso dopo l’esecuzione di tale contratto.

Nel caso di specie, il consumatore aveva stipulato un contratto al di fuori dei locali commerciali dell’impresa per la ristrutturazione del sistema elettrico della propria abitazione.

L’impresa ometteva di fornire l’informativa circa il diritto di recesso entro 14 giorni conseguente alla stipula a distanza del contratto.

A lavori conclusi, l’impresa emetteva fattura al consumatore, il quale si rifiutava di pagare esercitando il recesso dal contratto ed eccependo di non essere tenuto ad alcun pagamento in quanto il lavoro era stato eseguito prima della scadenza del periodo di recesso (esteso di un anno per la mancata informativa).

La questione involge: da un lato, il diritto del consumatore a non eseguire il pagamento in pendenza del periodo di recesso in caso di omessa informativa sul diritto di recesso; dall’altro, il diritto del professionista a ricevere comunque un’indennità di compensazione, che andrebbe a bilanciare un vantaggio ingiustificato per il consumatore.

Con la sentenza in oggetto, la Corte afferma che il consumatore è esonerato da qualsiasi obbligo di pagamento, sia connesso al pagamento del corrispettivo, che ad un’indennità compensativa rispetto ad un indebito suo arricchimento.

L’obiettivo del regime dei contratti fuori sede, è infatti quello di garantire un elevato livello di tutela dei consumatori. Obiettivo che sarebbe compromesso se si ammettesse la possibilità che il consumatore, a seguito del suo recesso da un contratto di servizi concluso fuori dei locali commerciali, sostenga costi che non sono espressamente previsti dalla direttiva.

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