EBA ha recentemente pubblicato delle linee guida sull’analisi degli scenari ambientali, ad integrazione di quelle sulla gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance, di gennaio 2025.
Anche se le linee guida saranno applicabili da gennaio 2027, EBA invita comunque gli enti, soprattutto quelli di grandi dimensioni, ad adoperarsi sin da gennaio 2026 per la loro piena attuazione.
L’intervento di EBA si colloca in un contesto di incertezza sulla corretta individuazione dei rischi finanziari legati al cambiamento climatico, dovuta soprattutto alla difficile reperibilità di dati qualitativamente strutturati e metodologie adeguatamente sviluppate.
La metodologia per l’identificazione del rischio basata sugli scenari climatici può infatti aiutare le banche ad identificare gli scenari di rischio fisico e di transizione più rilevanti, valutare come essi incidano sui rischi finanziari dell’ente, quantificare l’esposizione a tali rischi delle loro controparti, e calcolare a livello aggregato le loro perdite attuali e potenziali.
Tuttavia, gli scenari di rischio ambientale sono spesso differenziati per finalità, ambito geografico e settore, nonché per la metodologia applicata: identificarne di adeguati consente di prevenire potenziali conclusioni antitetiche, che inevitabilmente si riverberano sull’esito dell’analisi prospettica, incidendo poi significativamente sulle valutazioni di adeguatezza patrimoniale e liquidità (ICAAP e ILAAP).
Il corso, dopo aver approfondito il framework normativo di riferimento – tra cui le recenti modifiche alla CRD e le recenti linee guida EBA sulla gestione dei rischi ESG – si soffermerà su finalità e metodologie per l’analisi degli scenari di rischio ambientale sottese alle nuove linee guida EBA, al fine di consentire agli enti vigilati di identificare adeguatamente i fattori di rischio, definire gli scenari plausibili e valutarne gli impatti sul capitale e sulla strategia di business, adattando di conseguenza i propri processi decisionali e strategici.



