Il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, è intervenuta ad un Convegno dedicato al tema della trasparenza nei rapporti tra intermediari e clienti. Interrogativo principale, se la tutela del cliente – per le regole che la disciplinano, per gli interventi delle Autorità di settore, per il comportamento concreto degli operatori – sia reale o formale.
In Italia, ricorda il Vice Direttore Generale, il quadro normativo delineato dal Testo Unico Bancario ha una prospettiva di ampio respiro, che abbraccia tutti gli aspetti rilevanti dell’attività e dell’organizzazione degli intermediari. Le regole mirano a una tutela che non sia di facciata; l’ampio ricorso ai principi responsabilizza gli operatori.
Secondo la Tarantola, già sul piano normativo il divario tra tutela formale e reale è solo teorico: chi si limita alla prima non rispetta lo spirito della disciplina. Ma un’osservanza solo formale delle regole – continua – è anche un’occasione perduta. Stabilità, efficienza e concorrenza, infatti, si basano su meccanismi di mercato che necessitano di fiducia e trasparenza.
Un approccio sostanziale alla tutela del cliente, conclude il Vice Direttore Generale, significa soprattutto investire nell’organizzazione e nei controlli interni, così facendo è possibile presidiare e attenuare i rischi, ridurre la probabilità e l’impatto di eventi di perdita, contenere i presidi patrimoniali.
In tal senso, un rapporto corretto e trasparente con la clientela offre anche la base per ottimizzare la gestione dei rischi e l’utilizzo del capitale.
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